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2005-2010: il lustro solare 2005-2010: il lustro del sole

Nel luglio 2005 veniva varato il primo conto energia: cinque anni di conto energia.

Evoluzione del fotovoltaico dal 2005 ad oggi

Cinque anni fa veniva pubblicato il decreto di incentivazione dell’elettricità da fonte fotovoltaica, fondata sul cosiddetto conto energia. Il meccanismo di sostegno si basa infatti non più su un finanziamento dell’investimento iniziale, ma premia l’energia effettivamente generata, riconoscendole una tariffa incentivante per una durata ventennale.

Si possono oggi svolgere alcune considerazioni e trarre le prime conclusioni sull’esito di questo provvedimento. Non si può nascondere come lo stesso, in un primo tempo, avesse lasciato un certo sconcerto tra gli addetti ai lavori, per la sproporzione tra l'incentivo ed il valore corrente del kilowattora elettrico: a detta di molti, ciò determinava un mercato esageratamente “drogato”.

La forte incentivazione introdotta, invece, ha dato vigore ad un mercato di produzione e di installazione, fino a quel momento depresso o circoscritto ad una nicchia poco significativa (almeno in Italia). Il rilancio del settore ha comportato una forte industrializzazione nei processi produttivi e, conseguentemente, un trend consolidato di riduzione dei prezzi, che nell'arco di un quinquennio si sono ridotti del 60% circa.

La veloce corsa al ribasso ha ampiamente superato la lenta e progressiva riduzione degli incentivi (prevista dal meccanismo di fade-out delle tariffe incentivanti) rendendo appetibili, in questo ultimo anno, anche le realizzazioni di grosse centrali fotovoltaiche con installazione a terra (i cosiddetti impianti “non integrati”, intenzionalmente più sfavoriti dal decreto, che mirava invece a premiare i piccoli impianti integrati architettonicamente).

L'allargamento del mercato ha favorito i processi di ottimizzazione, innescando un processo virtuoso tra riduzione dei costi e incremento dei volumi. Si è così passati dai 60 MW installati sul territorio nazionale nel 2007, ai 340 del 2008, fino ai 720 dello scorso anno, per un totale a fine 2009 di 1240 MW. La potenza media degli impianti si è mantenuta attorno ai 10 kW di picco, mentre solo l'8% delle installazioni riguarda potenze superiori ai 20 kWp.

Va detto che le caratteristiche geografiche e climatiche di cui gode il “Paese del Sole” assicurano agli impianti installati fino ado oggi la rispettabile media di 1200 ore equivalenti di funzionamento (un impianto da 1 kWp produce 1200 kWh annui): se la latitudine favorisce leggermente le installazioni nel Meridione, l'altitudine e la conseguente assenza di attenuazioni della radiazione per nebbie e foschie, oltre che la media più bassa delle temperature, restituiscono interesse anche alle regioni di fascia alpina.

Purtroppo le 1200 ore equivalenti sono poca cosa se raffrontate con le 8760 ore presenti in un anno: ne consegue che la scarsa rilevanza del fotovoltaico in termini di potenza (circa il 2% rispetto al picco elettrico nazionale) diviene ancora più deludente se valutata in termini di energia (meno dello 0,5% del fabbisogno elettrico annuo italiano).

Lo scambio sul posto

Ma proprio questa irrilevanza rispetto ai flussi elettrici nazionali ha consentito l'attivazione di quello strumento indispensabile per la diffusione del fotovoltaico che è lo scambio sul posto, ovvero quel meccanismo opportunamente disciplinato per cui la rete nazionale ritira dagli impianti le eccedenze di produzione rispetto agli autoconsumi, per conguagliarli con prelievi successivi: in tal modo il sistema elettrico nazionale viene utilizzato “virtualmente” come un'enorme serbatoio di elettricità.

Questa è una opportunità di non poco valore, se si considera che per ogni impianto rinnovabile non programmabile deve essere sempre disponibile una corrispondente quota di potenza in una centrale elettrica tradizionale, in modo da assicurare in ogni situazione la disponibilità di elettricità al Paese. Va peraltro riconosciuto che il settore fotovoltaico giova al bilanciamento tra fonti e carichi, essendo questi ultimi prevalenti nelle ore centrali della giornata, ovvero quelle di massima insolazione e quindi di generazione fotovoltaica.

Prestazione energetiche

Lo sviluppo del settore fotovoltaico ha comportato anche un perfezionamento delle tecnologie ed un miglioramento delle prestazioni energetiche dei componenti. I produttori si sono peraltro orientati ad ottimizzare la producibilità elettrica per euro investito, piuttosto che per metro quadrato installato. Ed anche il mercato si è giustamente orientato a riferire i prezzi delle installazioni alla prestazione elettrica (kW di picco), piuttosto che alla superficie occupata.

Questa circostanza ha fatto passare in secondo ordine la distinzione tra le diverse tecnologie fotovoltaiche: film sottile, monocristallina, policristallina. A titolo puramente indicativo le installazioni nel 2009 nella nostra regione hanno visto le tecnologie citate applicate in misura rispettivamente del 7%, 43 % e 50 %.

È piuttosto interessante notare come molti produttori stiano ritenendo più opportuno concentrare la propria attenzione sullo sviluppo di pannelli in grado di mantenere l'efficienza nel tempo, piuttosto che inseguire rese specifiche straordinarie: il decadimento di resa dopo 25 anni di esercizio, tipicamente dichiarato del 20%, si può oggi trovare ridotto al 17%, e si punta direttamente al 15%.

Pratiche autorizzative

Uno degli aspetti relativamente complessi per attivare un impianto fotovoltaico risiede nell'istituzione della pratica autorizzativa, che consta di due fasi. La fase pre-autorizzativa è piuttosto snella: per impianti su edifici in zone non di tutela, è richiesta generalmente una DIA a 0 giorni nella Provincia Autonoma di Trento, e una semplice comunicazione al Sindaco nel resto d'Italia. Per impianti a terra potenze oltre 20 kW l'iter trentino prevede uno screening ambientale, mentre nel resto del paese è spesso sufficiente il meccanismo dell'”autorizzazione unica” fino a 1000 kW.

Per quanto riguarda la fase post-autorizzativa, i tempi di risposta sulle pratiche di conto energia non sono del tutto definiti, lasciando ampi margini di incertezza e facendo slittare i primi pagamenti, in media, a sei mesi dall'entrata in esercizio dell'impianto.

Il mercato fotovoltaico

Pur condizionate da strumenti di incentivazione e da disposizioni normative, le inesorabili leggi della domanda e dell'offerta hanno configurato un mercato estremamente battagliato, sul quale risultano vincenti installatori specializzati che riescono a concludere accordi di fornitura programmata con i produttori dei moduli.

I tempi di consegna si sono dimostrati molto variabili ed, in generale, sensibili ad una domanda che si dimostra più consistente nel secondo semestre dell'anno solare. Recentemente alcuni componenti hanno raggiunto tempi di consegna prossimi ai sei mesi.

Allacciamento

Nonostante l'iter di allacciamento sia piuttosto articolato, il meccanismo si è a poco a poco perfezionato ed oliato, ed oggi si sviluppa in modo regolare, con poche eccezioni circoscritte ad impianti di grande potenza.

Persistono alcune criticità legate alla localizzazione dei gruppi di misura, non senza la necessità di procedere ad una mediazione con l'ente distributore, dovendosi trovare un compromesso tra le esigenze di accesso per le letture e la vicinanza all'impianto di produzione.

Non mancano controversie di carattere normativo, quali il preteso obbligo, in taluni casi, di installazione di trasformatori d'isolamento, in conformità alle istruzioni tecniche di connessione, ma di importanza tecnica più che dubbia: si attende che la questione venga normata chiaramente entro l'anno.

Installazione

Le criticità di installazione sono di norma concentrate sull'ancoraggio e sulle interferenze con la copertura: fissaggi, staffaggi, zavorre, ripristini delle impermeabilizzazioni. Inoltre le installazioni in copertura comportano spesso l'impiego di materiali metallici diversi, il cui collegamento può generare effetti elettrochimici di corrosione, laddove non vengano interposti giunti appropriati per fronteggiare il diverso potenziale elettrochimico degli elementi. Questi aspetti richiedono un'attenzione particolare, sia in sede progettuale, che in fase esecutiva.

Per installazioni a quote superiori ai 1000 m slm, un'insidia da tenere ben presente è rappresentata anche dal carico di neve, rispetto al quale non tutti i costruttori forniscono istruzioni specifiche, precise e opportunamente circostanziate.

Un aspetto pratico da tenere in considerazione risiede infine nelle ombre riportate sulle superfici captanti a causa di elementi sporgenti, tipicamente camini; queste situazioni vanno valutate con attenzione, sia nella localizzazione del campo solare, sia nella definizione delle stringhe di elementi fotovoltaici (con inseguitori di potenza associati negli inverter), per evitare di ridurre pesantemente le ore equivalenti di generazione elettrica.

Conduzione

Alcuni aspetti destinati ad emergere nell'immediato futuro interessano la conduzione degli impianti, vale a dire il controllo della loro resa effettiva e la loro manutenzione: dalla pulizia dei moduli, al controllo degli scaricatori, al monitoraggio degli inverter.

Sotto il profilo degli adempimenti amministrativi emerge la necessità, per i produttori con impianti sopra i 20kW, di gestire ed aggiornare le pratiche con l'Ufficio Tecnico di Finanza (UTF), tenendo presente che l'errata o omessa dichiarazione annuale comporta la sospensione del contributo in conto energia.

La gestione delle pratiche UTF non è particolarmente snella in quanto presuppone, oltre alla denuncia di officina, la tenuta dei registri delle misure e il loro aggiornamento ogni 10 giorni, lo svolgimento del calcolo ed il pagamento annuale delle addizionali sugli autoconsumi, e la compilazione e trasmissione telematica della dichiarazione annuale sui consumi.

Anche la verifica dei movimenti economici risulta piuttosto complessa, in particolare per il nuovo scambio sul posto: si è passati da un regime di conguaglio energetico ad uno di conguaglio economico, che tiene conto delle fasce orarie di ritiro e vendita e valorizza in modo diverso le energie ceduta e prelevata. La corretta lettura e l'interpretazione di un resoconto di scambio sul posto risultano conseguentemente complessi e, quantomeno, non immediati.

Conclusioni

Questa rapida carrellata sui diversi aspetti coinvolti dalla tecnologia fotovoltaica, ci restituisce un'esperienza quinquennale densa di progressi e di spunti innovativi. Essa rappresenta sicuramente un'ottima base per proseguire e mettere a frutto quanto sperimentato.

Ma, ancora una volta, emerge una civiltà abile nello sviluppare la ricerca tecnologica più avanzata, ma ancora più abile nel dotarsi di procedimenti burocratici nei cui meandri è talvolta fin troppo facile smarrirsi. Speriamo che il futuro sappia affiancare al progresso tecnico una conveniente semplificazione burocratica.


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