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Niente geni, siamo persone

Una forte carica di umanità, nessuna remora a “sporcarsi le mani” e una profonda fiducia nelle potenzialità tecniche e di aggregazione sociale insite nell'elemento acqua, che affronta da anni nella propria attività professionale.

Fondatore e attuale Amministratore della società TESI Engineering, Lorenzo Strauss ha sempre frequentato il mondo della tecnica applicata: «Sono figlio d'arte – esordisce: mio padre, ingegnere e imprenditore, mi ha trasmesso la passione per tutto ciò che ha a che fare con la meccanica e, personalmente, non ho mai avuto dubbi circa la professione che avrei intrapreso. Dopo la laurea all'Università di Padova entrai nell'azienda tessile di famiglia che, purtroppo, fu presto assorbita da un'importante produttore di filati sintetici, presso il quale divenni responsabile dell'ufficio tecnico.

Nel corso dei cinque anni e mezzo seguenti, trascorsi a stretto contatto con tutte le differenti tipologie impiantistiche presenti in uno stabilimento chimico, ebbi la fortuna di avere come referente una persona eccezionale – un vero e proprio “capo”, estremamente autorevole e capace, convinto che qualsiasi decisione è migliore rispetto a una decisione non presa - che mi ha trasmesso quella propensione all'azione che ancora oggi mi guida nelle scelte inerenti l'attività professionale».

Quando si è concretizzata la scelta di mettersi in proprio?

«Nel 1991, a trentacinque anni, di ritorno da un lungo periodo di lavoro in Estremo Oriente durante il quale avevo avviato la produzione di un grande stabilimento. Dopo quell'esperienza, tanto sofferta quanto gratificante, decisi che era giunto il momento di provarci. Nacque così TESI, società di ingegneria che, nei primi anni, si è occupata eminentemente di ottimizzazione della gestione degli impianti anche grazie alla stretta collaborazione con un'azienda specializzata nel settore.

Nel tempo abbiamo differenziato gli ambiti d'interesse, cercando sempre di mantenere elevati standard qualitativi, orientando la politica aziendale alla centralità del cliente e al miglioramento continuo dei servizi forniti. Oggi i nostri interlocutori sono tanto privati quanto enti pubblici, oltre a studi professionali di architettura ed ingegneria che si avvalgono della nostra collaborazione per le diverse problematiche impiantistiche, trovando in TESI un interlocutore unico».

Cosa caratterizza la vostra realtà professionale?

«Personalmente non ho mai avuto paura di “sporcarmi le mani”, anzi molti dei lavori che abbiamo portato a termine e che ancora oggi affrontiamo risulterebbero poco appetibili per la maggior parte dei nostri concorrenti. Questo ha portato a una forte parcellizzazione del lavoro ma, nel tempo, ci ha reso un vero e proprio punto di riferimento, fatto che ci permette di trovare sempre nuove commesse senza la necessità di cercarle.

In questo modo la società è costantemente cresciuta, in media aumentando il proprio organico di una nuova unità all'anno, che selezioniamo prestando attenzione non solo alle capacità dei singoli ma, soprattutto, sulla base delle qualità umane – serietà, onestà, cortesia e affidabilità, capacità di ascolto e di confronto, rispetto degli altri e delle regole, attitudine al lavoro in gruppo e solidarietà nei confronti dei colleghi. In pratica, non sappiamo che farcene dei geni: preferiamo le persone.

Da questa impostazione discende un insieme di principi, regole e modalità operative, messe a punto con la partecipazione di tutti i collaboratori e raccolte in una sorta di “manuale” interno, che risponde a tre obiettivi: rendere disponibili a tutti le esperienze compiute; facilitare lo svolgimento dell'attività quotidiana, definendo standard e procedure; favorire la concentrazione sulla qualità del risultato progettuale».

Nel tempo, Tesi Engineering si è specializzata nella progettazione e nel recupero di piscine e impianti termali.

«Il primo incarico in questo ambito risale al 1998, quando ci fu chiesto di riqualificare la centrale tecnologica del Centro Natatorio di Rovereto, che versava in pessime condizioni. Abbiamo così iniziato a occuparci anche delle piscine e delle strutture edili connesse giungendo, con la ristrutturazione del Centro Madonna Bianca a Trento, fino alla progettazione degli interventi architettonici.

Questa specializzazione ci ha portato a operare in contesti che, per quanto estremamente energivori, si distinguono per un contenuto livello termico che, spessissimo, può essere coperto ricorrendo alle fonti rinnovabili e, in particolare, a quella idrotermica. Per la produzione di calore a bassa temperatura, l'uso dell'acqua - di falda, come dei corsi d'acqua e dei bacini idrici superficiali - costituisce infatti la principale risorsa naturale a nostra disposizione».

Da cosa nasce questa convinzione?

«Utilizzare l'acqua è un'opportunità di fondamentale importanza per attuare una seria e diffusa politica di contenimento dei consumi energetici, fatto che non sempre è condiviso da parte delle istituzioni le quali, troppo spesso, oppongono un vago e – a mio avviso, immotivato - “principio di precauzione”.

Fatta eccezione per aree nelle quali l'uso dell'acqua risulta sicuramente controindicato – è il caso, ad esempio, del bacino idrico vicentino, che rifornisce di acqua potabile milioni di utenze, oppure della laguna veneta, soggetta a fenomeni di subsidenza – non esiste ragione per vietarne l'uso per scopi termici, anche perché questi sistemi non consumano la risorsa in quanto tale ed esistono metodi efficaci per reintrodurla, senza alterazioni significative, nei processi naturali dai quali è stata prelevata.

Dal punto di vista professionale, inoltre, l'uso dell'acqua è un'occasione per mantenere sempre vivo l'interesse verso la ricerca di soluzioni volta per volta differenti fra loro, ovvero progettate a misura delle esigenze della committenza. Abbiamo maturato questa convinzione nel tempo, sperimentando tecnologie all'avanguardia con buoni risultati e, nostro malgrado, facendo tesoro anche degli insuccessi.

Mi riferisco, ad esempio, ad alcuni esempi di impianti di solar cooling realizzati in Italia, a Pergine Valsugana e a Rovereto. Nonostante le notevoli differenze nella concezione e nell'architettura complessiva degli impianti, in entrambi i casi il funzionamento di questo tipo di impianti non ha raggiunto gli esiti attesi e, anche per effetto di una politica di incentivazione che ha privilegiato il fotovoltaico a scapito del solare termico, l'impiego di questa tecnologia si dimostra oggi poco conveniente anche dal punto di vista economico».

Biografia

Classe 1957, Lorenzo Strauss si è laureato in Ingegneria meccanica all’Università di Padova nel 1982. Consigliere Delegato della Nastrificio di Rovereto fino al 1986, ha poi svolto numerosi incarichi tecnico-operativi presso l’Aquafil di Arco. Dal 1992 è Amministratore unico di T.E.S.I. Engineering s.r.l., società di ingegneria che si occupa di progettazione impiantistica (termoidraulica ed elettrica, condizionamento, controllo e supervisione, antincendio, aria compressa etc.), formata attualmente da 18 tra dipendenti e collaboratori, alcuni dei quali accreditati LEED, CasaClima e ARCA.

L’offerta di servizi di progettazione è completata da competenze in materia di sicurezza, direzione lavori e consulenza in materia di sostenibilità ambientale e di gestione energetica. Fra le principali commesse realizzate si segnalano:

- importanti esperienze nel settore dell'energia solare, culminate nella realizzazione di un campo fotovoltaico da 50 kW a inseguimento automatico e di due impianti solari termici asserviti a sistemi di solar cooling;

- nuove installazioni, ristrutturazioni e risanamenti di impianti elettrici, per power center e per complessi industriali;

- un’esperienza più che decennale nel settore delle piscine, parchi acquatici, centri wellness e fitness, con oltre 50 impianti realizzati in Italia e all’estero.

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