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Quattro anni di 55%: tiriamo le somme.

Efficienza energetica e detrazioni fiscali: un primo bilancio.

Da diversi anni la comunità scientifica internazionale sta monitorando con crescente attenzione e preoccupazione lo stato di salute del nostro pianeta, in particolare per quanto riguarda i cosiddetti cambiamenti climatici ed i fattori che si presume ne costituiscano l’origine. L’elemento ritenuto maggiore responsabile, ovvero l’aumento dei cosiddetti gas serra (la CO2 in primo luogo), da diversi anni condiziona le politiche ambientali dei Paesi Occidentali ed in particolare dell’Unione Europea, i cui stati membri danno attuazione alle direttive comunitarie con provvedimenti legislativi specifici. Compito di questi strumenti normativi è indirizzare il comportamento dei cittadini verso scelte energeticamente virtuose, ovvero volte al contenimento delle emissioni di gas serra, incentivando il risparmio energetico e lo sfruttamento di fonti rinnovabili.

Uno dei meccanismi di incentivazione a disposizione dei consumatori è la ben nota detrazione fiscale a favore degli investimenti nel settore energetico-ambientale: in vigore dal 2007, la disciplina ammette infatti diversi interventi specifici ad un beneficio fiscale, significativo, benchè distribuito su più anni. I meriti di questo strumento giuridico sono molteplici: al di là delle finalità ambientali perseguite, essi hanno dato un improvviso impulso ad un settore economico agli albori e destinato a rivestire crescente rilevanza, generando scambi ed occupazione pur in una difficile congiuntura. Nel contempo, la necessità di documentare gli interventi realizzati, ne esclude categoricamente ogni forma di lavoro sommerso.

I benefici fiscali si conseguono realizzando gli interventi progettati seconda una procedura specifica, volta a comprovarne la coerenza con gli indirizzi emanati e la rispondenza ai requisiti di efficienza energetico-ambientale attesi. Dette procedure consistono nell’istruzione di documenti tecnico-amministrativi, entrati nel gergo collettivo con l’espressione di pratiche del 55%, che mutua la denominazione dall’entità della detrazione prevista dal legislatore sul totale dell’intervento.

Nel quadriennio 2007 – 2010, tra i servizi accessori offerti ai propri clienti, TESI Engineering ha perfezionato più di 100 pratiche. Pur non essendo queste un’attività strategica per lo sviluppo aziendale – e quindi non promossa con particolari iniziative – il numero complessivo di interventi seguiti è significativo e permette di formulare qualche interessante considerazione e di trarre alcuni spunti per un bilancio di larga massima.

Un primo elemento riguarda la classificazione degli interventi per tipologia: se al primo posto si incontrano gli interventi di ristrutturazione degli impianti di climatizzazione invernale, ciò è verosimilmente riconducibile all’attività tradizionale svolta da TESI, fin dalla propria origine orientata all’impiantistica tecnologica. Al secondo ed al quarto posto si incontrano interventi rivolti all’involucro edilizio, rispettivamente alle parti trasparenti (sostituzione di serramenti), e coibentazione delle parti opache (pareti, solai e coperture); in posizione intermedia (terzo posto) si colloca l’installazione di pannelli solari termici (vale la pena di ricordare che i pannelli fotovoltaici, che hanno riscosso un successo decisamente maggiore, non sono annoverati in questa casistica, in quanto incentivati da un altro strumento legislativo, ben noto con il nome di conto energia).

Un secondo aspetto riguarda il trend degli interventi nel quadriennio di riferimento: se si prescinde da una risposta entusiastica iniziale (peraltro registrata a monte della nota crisi economica internazionale dell’autunno 2008), il riscontro avuto da parte della clientela è contraddistinto da una crescita incessante, presumibilmente legata ad una crescente consapevolezza. Inoltre, le richieste del 2010 sono state sostenute dall’incertezza sul prolungamento degli incentivi all’anno successivo, inducendo molti soggetti ad accelerare i tempi per rientrare nei termini.

Particolare interesse riveste anche il periodo di costruzione degli edifici interessati dagli interventi incentivati: la maggior parte di essi è relativa a fabbricati costruiti negli anni Settanta e Ottanta, seguiti da quelli degli anni Cinquanta e Sessanta; la percentuale più limitata è quella relativa agli interventi su edifici degli anni Novanta: su questi ultimi una riqualificazione energetica comporta mediamente un beneficio energetico contenuto, date le migliori prestazioni imposte dalla normativa varata nel frattempo.

Ma il tipo di analisi che ricopre il maggiore interesse riguarda la resa economica degli interventi, ovvero il raffronto tra l’investimento sostenuto ed il risparmio economico conseguente alla riduzione della bolletta.

In termini aggregati, gli interventi progettati es eseguiti hanno comportato, al netto delle detrazioni, un onere di poco inferiore al milione di euro, prospettando un risparmio energetico annuo complessivo di 1.150.000 kWh.

Analizzando in dettaglio le tipologie di intervento, due sono i parametri interessanti da valutare:

  • il valore investito (€) per risparmiare una quantità unitaria di energia primaria all’anno (kWhp/a);

  • il tempo semplice di recupero dell’investimento, assegnando all’energia primaria (gas naturale) i correnti valori di mercato per il settore abitativo.

E’ in proposito opportuno precisare che i valori dell’investimento sono considerati già al netto del beneficio fiscale, ovvero della detrazione; benchè sia quest’ultima, che i risparmi energetici siano destinati ad interessare orizzonti temporali di medio termine, in prima approssimazione si prescinde dagli oneri legati al costo del denaro.

In tali ipotesi operative, si può notare come gli interventi che riguardano gli edifici presentano costi unitari mediamente elevati (da 1,3 €/(kWh/a) per coibentazioni ai 1,5 per sostituzione serramenti), se raffrontati con interventi che interessano gli impianti (da 0,6 per installazioni solari a 0,8 €/(kWh/a) per ristrutturazioni di impianti di riscaldamento): in proposito va osservato che, se da un lato gli interventi sugli impianti appaiono in generale più premianti, dall’altra l’orizzonte temporale coperto dalle azioni su edifici è ben più ampio (nell’ordine dei 30-50 anni, contro i 15-20 anni dell’impianto o dei suoi componenti).

L’analisi mostra come tuttavia la detrazione fiscale del 55% consenta il rientro delle spese sostenute in tempi ragionevoli, mediamente compresi tra i dieci e i vent’anni: la sostituzione dei serramenti è l’intervento che si ripaga in più tempo, mediamente in oltre 18 anni (si tratta a livello nazionale dell’intervento più praticato), mentre la sostituzione dell’impianto di riscaldamento prospetta un recupero dell’investimento in circa 5 anni.

Al di là delle considerazioni economiche, che è doveroso e legittimo vengano collocate ai primi posti, i riscontri raccolti presso i nostri clienti hanno mostrato altri tipi di soddisfazione: dall’inatteso abbattimento acustico offerto dai nuovi serramenti, alle migliori condizioni di comfort offerte da un involucro ben coibentato, all’eliminazione di infiltrazioni d’aria permesso dalle finestre di ultima generazione, alla gradevolezza di un riscaldamento erogato con una regolazione automatica avanzata; per non parlare degli effetti estetici indotti dagli interventi: che si tratti della messa a nuovo conseguente all’applicazione di un cappotto, piuttosto che della sostituzione di terminali di riscaldamento. La gran parte degli interventi effettuati si è portata appresso un ringiovanimento - più o meno radicale - del fabbricato.

In conclusione, se i vantaggi degli interventi energetici, oltre che in termini di riduzione della bolletta, vengono valutati anche alla luce degli altri effetti collaterali indotti (estetici, di durabilità, comfort …), si può ben comprendere il crescente gradimento incontrato dal provvedimento nazionale di incentivazione qui analizzato, ed il puntuale riscontro che il campione di interventi seguiti dal ns. studio ha indicato.

Nel segnalare che queste valutazioni trovano una conferma pressochè puntuale nelle statistiche nazionali, è opportuno precisare che i benefici fiscali sono estesi a tutto il 2011, con dubbie probabilità di proroga: per gli indecisi sta per scattare l’ultimo avviso.

T.E.S.I. Engineering srl

Ing. Lorenzo Strauss

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